RICERCA E PRECISIONE IN CUCINA

Piergiorgio Siviero ha frequentato l'Istituto Alberghiero di Adria nel quale si diploma nel 1999, alternando gli studi alle prime esperienze lavorative nei fine settimana e durante le estati di vacanza. Conseguito il diploma si trasferisce in Svizzera al Kulm di St. Moritz prima e al Baddrutt's Palace poi, dove si confronta per la prima volta con le preparazioni e i rigidi metodi imposti nella cucina internazionale. Prima di partire per il servizio militare riesce a conseguire un'esperienza come aiuto pasticcere al ristorante Don Carlos del Grand Hotel et de Milan di Milano. Nel febbraio del 2001 riparte per Milano come collaboratore di Aimo Moroni al 'Luogo di Aimo e Nadia'**, dove si immerge in un'avventura gastronomica incentrata sulla profonda conoscenza delle materie prime, la stagionalità, l'onestà e la riconoscibilità dei prodotti da uno dei più grandi Maestri della cucina italiana. Nella primavera del 2003 inizia la sua avventura a Parigi sbarcando alla corte di Alain Ducasse, lo chef più stellato al mondo. 

L'organizzazione, la tecnica nell'arte della cucina e la profonda cura nell'utilizzo delle nuove tecnologie sono la spinta per questa nuova avventura, inizia come capo partita al ristorante 'il Cortile'* diventando dopo un anno il secondo dello chef Tjaco Van Eyken. In seguito affina la propria esperienza sotto le direttive di Jean-François Piège al Plaza Athénée***. Ora è pronto per raggiungere lo chef Frank Cerruti al ristorante 'Le Luis XV'*** di Montecarlo, dove perfeziona le sue conoscenze in uno dei templi della cucina. Nella metà del 2005, la decisione di rientrare a Pontelongo, per continuare nell'opera cominciata dal nonno Lazzaro nel 1915 e continuata poi dai genitori Paolo e Maria Pia e dagli zii Giovanni e Dilva al 'Trieste'. Oggi è co-titolare dell'Albergo 'Trieste' con la sorella Daniela e chef assieme a zia Dilva e mamma Maria Pia del ristorante 'Lazzaro 1915' dove fonde le proprie esperienze nel rispetto della tradizione, aggiungendovi un tocco di creatività.